Neuropsicologia clinica

La neuropsicologia clinica indaga il rapporto fra struttura cerebrale e comportamento: studia, cioè, come un ictus, un trauma cranico, una malattia neurodegenerativa o un disturbo dello sviluppo possano modificare memoria, attenzione, linguaggio ed emozioni. Nel nostro centro questo sapere si declina in tre passaggi: valutazione accurata dei profili cognitivi e comportamentali, diagnosi condivisa delle funzioni compromesse e, soprattutto, riabilitazione mirata per favorire il recupero o la compensazione delle abilità danneggiate e preservare la migliore qualità di vita possibile.

Il percorso è gestito da un’équipe integrata: la dott.ssa Camilla Rossin, neuropsicologa, somministra test standardizzati, interpreta i cambiamenti di comportamento e progetta gli esercizi di stimolazione cognitiva; il dott. Giuseppe Billo, neurologo (già primario di Neurologia all’Ospedale S. Bortolo di Vicenza), inquadra il quadro clinico generale, prescrive eventuali accertamenti strumentali e coordina l’intero iter riabilitativo. In sinergia, i due specialisti costruiscono per ogni paziente un piano personalizzato che integri dati clinici, risultati dei test e obiettivi di vita concreta.

Strumenti del neuropsicologo

Per ottenere un quadro attendibile delle funzioni cognitive e comportamentali, il neuropsicologo può ricorrere a test standardizzati, colloqui clinici e questionari che esplorano memoria, attenzione, linguaggio, organizzazione delle azioni e aspetti emotivi. La scelta degli strumenti, così come la durata complessiva della valutazione, varia in base alla storia clinica e alle esigenze di ciascun paziente.

I risultati vengono poi condivisi con il neurologo, che li integra con la propria visita specialistica, l’anamnesi medica e — se necessario — eventuali indagini strumentali. In questo modo la valutazione neuropsicologica diventa parte di un processo diagnostico coordinato: da un lato misura l’entità dei deficit e il loro impatto sulla vita quotidiana, dall’altro fornisce al neurologo indicazioni utili per confermare la diagnosi, modulare terapie e definire, insieme alla neuropsicologa, un piano riabilitativo ritagliato sulle reali necessità della persona.

Riabilitazione neuropsicologica e lavoro di equipe

La riabilitazione neuropsicologica è un percorso personalizzato che mira a recuperare – o, quando ciò non è possibile, a compensare – le funzioni cognitive compromesse. Dopo la fase di valutazione congiunta, si elabora un programma di stimolazione mirato (memoria, attenzione, linguaggio, funzioni esecutive), e se ne monitora l’andamento dal punto di vista neurologico: controlla eventuali terapie farmacologiche, valuta la tolleranza allo sforzo cognitivo e, se necessario, adatta il piano in base all’evoluzione clinica.

Gli interventi possono includere:

  • esercizi graduati per allenare le abilità danneggiate;
  • strategie di compensazione (agende digitali, promemoria ambientali, mappe visive);
  • tecniche di gestione dello stress e dell’affaticamento mentale, utili nella vita di tutti i giorni.

Perché il percorso sia realmente completo, l’equipe si avvale – quando indicato – della collaborazione di altre figure:

  • Psicoterapeuta – supporta il paziente e la famiglia nell’affrontare ansia, depressione o cambiamenti di personalità che spesso accompagnano i disturbi cognitivi.
  • Logopedista – interviene su afasie o difficoltà comunicative, potenziando le competenze verbali e pragmatiche.
  • Osteopata – tratta dolori muscolo-scheletrici e rigidità posturali che possono derivare da traumi o lunga inattività, favorendo un migliore benessere fisico.

Questo lavoro integrato tra neurologo, neuropsicologo e professionisti dell’area riabilitativa garantisce un percorso coordinato, in cui ogni intervento si sostiene a vicenda con l’obiettivo comune di aumentare l’autonomia e la qualità di vita della persona.

I professionisti che si occupano di Neuropsicologia clinica

Clicca sul professionista per leggere una breve biografia